La fascia di territorio veronese che accompagna l’Adige da Nord a Sud, è la culla di uno dei prodotti tipici di eccellenza della vita agricola scaligera. Grazie alla caratteristica alluvionale che ne permea le sponde, in passato questa terra ha conosciuto, per effetto delle esondazioni dell’Adige, un arricchimento notevole per questa coltura, perché l’elevata capacità drenante, che impedisce l’asfissia delle radici, ha garantito uno sviluppo importante.
Si tratta, tuttavia, di una tipicità che solo ora conosce numeri importanti, se si considera che sono più di 2000 le tonnellate prodotte ogni anno su circa 350 ettari coltivati. Ma la produzione, fino a poco più di mezzo secolo fa, era limitata a piccoli appezzamenti, in genere gli orti delle famiglie che cercavano da una parte una piccola forma di sostegno al reddito (è la prima coltura monetizzabile), dall’altra integravano il companatico.
Sono tante le storie che raccontano l’asparago, oggi valorizzato da un consorzio che, negli ultimi anni, si è fatto promotore di un’attività di promozione culturale e gastronomica particolarmente intensa. In questo video ho cercato di tracciare, attraverso il racconto del presidente Emidio Bedendo, un profilo diverso, umano, di questo pregiato prodotto, che trova nella primavera il momento della sua massima espressione, con decine di famiglie che proprio come un tempo, continuano a portare avanti la tradizione dei padri, ora diventata un mercato florido e… gustoso!